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Let it go! Mollare la presa per vivere meglio con lo yoga: qualche riflessione e una sequenza

Aggiornamento: 7 feb 2021


‘Lascia andare le tensioni. Abbandona il corpo sul tappetino e lascia andare. Lascia andare la rabbia, la tristezza, l’ansia, i pensieri’….


Sono tra le frasi che più spesso sentiamo dire agli insegnanti di yoga durante la lezione. E in effetti sarebbe davvero fantastico che fosse così semplice, che bastasse dirselo un paio di volte, o anche mille, per farlo accadere. E invece non accade. O meglio, accade un po’, per un po’. E nonostante il nostro carico abbia ricevuto precise istruzioni di disperdersi con il respiro durante tutta la lezione, si è comportato come un bambino disubbidiente e ora ce lo ritroviamo di nuovo sul groppone.

Però alla prossima lezione ci riproveremo. In quella successiva anche. E in quella dopo pure!


Andrè Van Lysebeth, famoso insegnante di yoga e autore di meravigliosi libri sull’argomento, nel suo testo Imparo lo yoga scriveva che nello yoga non si impara in maniere continuativa, ma a sbalzi.


Sembra una consolazione del tipo ‘sposa bagnata sposa fortunata’ o ‘donna baffuta sempre piaciuta’ ma in realtà, incredibilmente, stranamente funziona così!

Ci provi per giorni, per mesi, a volte anni con miglioramenti minimi o inesistenti e poi un giorno ce la fai. Un giorno una posizione che non riuscivi a tenere per più di pochi istanti diventa stabile, comoda. Una respirazione che pasticciavi tra una narice e l’altra diventa fluida ed incominci a sentirne i benefici.

Tra tutte le strane istruzioni che gli insegnanti di yoga impartiscono ai propri allievi quella di lasciar andare è una delle più difficile da eseguire. Anche perché se fossimo in grado di lasciar andare ciò che ci danneggia non staremmo qui a farcelo ripetere in loop!

Siamo aggrappati ad un sacco di cose che ci fanno stare male eppure non riusciamo ad aprire la mano e mollare la presa.

In questo lo yoga ci può aiutare, offrendo strumenti utili. Vediamo come:

1) Lo yoga aiuta la consapevolezza. Quando sediamo sul tappetino ci diamo il tempo di osservare ed ascoltare il nostro corpo, le nostre sensazioni, i nostri pensieri. Quel momento in cui siamo ci predisponiamo all’ascolto possiamo prendere coscienza di ciò che ci sta danneggiando. Attraverso le contratture il corpo ci parla del nostro stato emotivo. Ascoltiamolo. Prendiamo coscienza: è il primo passo per liberarsene.

2) Durante la pratica yoga si alternano posizioni di potenza e posizioni di abbandono. L’alternanza di contrazione e rilascio produce un rilassamento sempre più profondo.

3) In ciascuna posizione ci sono parti del corpo contratte, costituite dai gruppi muscolare impegnati al mantenimento dell’asana, e parti che invece possono essere rilassate. Imparare a rilassare le parti che possono essere rilassate ci insegna due cose. La prima è che in ogni situazione di tensione c’è una parte che può essere rilassata. La seconda è che questo parziale rilassamento permette un rilascio di energia che può essere utilizzata altrove. Magari proprio per liberarsi del nostro carico!

Ecco una sequenza che può aiutare!

Se vuoi la sequenza con le istruzioni per la pratica clicca qui


Vuoi provare una lezione di yoga?


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